STORIA DEI VINI CIMA DEL POMER
Sin dalla fine del 1800 nella cantina di famiglia a Montebelluna produciamo spumanti sui lieviti a fermentazione in bottiglia, senza zuccheri e solfiti aggiunti. La nostra trisavola Itala Pizzolotto Guarda li chiamava ‘fondanti’ quando nessuno li avrebbe denominati – a nostro modo di vedere a ragione – ‘col fondo’ o ‘colfondo’, perché allora nelle nostre zone, il metodo familiare o ancestrale era fondativo, era la normalità . Ben si intenda: normale era fare il vino a settembre per averlo frizzante a maggio, dopo che per l’abbassamento delle temperature, il vino era entrato per così dire ‘in letargo’. Solo con la primavera questo vino si risvegliava ritornando a nuova vita e riprendendo a fermentare, altro modo per avere vini ‘mossi’ non esisteva.
A noi piace questa metafora.
Per questo a Cima del Pomer aggiungiamo alla parola  Fondante l’aggettivo integrale, per la presenza cioè all’interno della bottiglia del naturale sedimento costituito dai lieviti che non vengono volutamente sboccati.
I lieviti permettono essi stessi al vino di rimanere un prodotto straordinario, vivo e mutevole, la cui lavorazione si limita all imbottigliamento per affinare nel tempo, garantendo il massimo della digeribilità .
Vi ricorderete a lungo la freschezza e la leggerezza di un sorso di vino Fondante integrale, continuamente invitante e molto appagante.
Solo molto più tardi, dagli anni 40 in poi, in provincia di Treviso si produrrà con grande successo lo spumante Prosecco a metodo Martinotti-Charmat, che a Cima del Pomer chiamiamo amorevolmente Spumante Charmante.
Luce, trasparenza, colore giallo paglierino guizzante con perlage argentato e vivace si contrappongono alla elegante velatura opalina dei vini fondanti.
Ecco: gli Charmanti e i Fondanti integrali sono vini eccezionali, ambasciatori di una Italia dalla straordinaria ospitalità , essi stessi simbolo del saper vivere e di gioia per il buon bere!
Veniteci a trovare per assaggiare le nostre bollicine e metteteci alla prova, vi aspettiamo!